14 novembre 1917

CENT’ANNI FA… 14 novembre 1917
LA GRANDE GUERRA SUL GRAPPA

ll mattino del 14 novembre il gen. von Wieden fa avanzare da Seren la 43a Brigata Schützen: 3° Schützen di Graz verso il M. Roncone; il 26° Schützen, appoggiato dal II/59° Rainer di Salisburgo verso il M.Peurna.
Sul M. Roncone gli alpini del Val Tagliamento e 1° compagnia del Val Natisone, con l’appoggio della 38a batteria someggiata, resistono per tutta la giornata ai veementi attacchi dei battaglioni del 3° Schützen, che non riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il Monte Arvenis (comp. 109a e 152a), in linea tra M. Peurna e Cima Sassumà, respinge per tutta la mattinata gli assalti di 2 battaglioni del 26° Schützen ma poi I/2° bosnoerzegovese riesce a occupare Cima Sassumà e alcuni reparti possono calare sulla sottostante Forcella Bassa e appoggiare l’azione del 26° Schützen contro il M. Peurna, determinandone la caduta.
I resti del Monte Arvenis si dirigono quindi verso il M. Santo e il M. Tomatico, sul quale il battaglione Val Cismon resiste tenacemente; “…un avversario ostinato – scrive il gen. von Dellmensingen – cresciuto a stretto contatto con questo lembo del patrio suolo, che conosceva alla perfezione”.
Il giorno 14 alle 6,30 reparti del 7° carinziano si avvicinano alla cima del M. Tomatico, appoggiati dal fuoco di numerose mitragliatrici. Alle 7, superata la linea del costone di Rasai, giungono alla croce della vetta, ma qui vengono contrattaccati con grande impeto dagli alpini e ributtati indietro.
Appoggiato dal tiro della 5a batteria da montagna, il Val Cismon respinge nella mattinata sei attacchi di un nemico soverchiante per uomini e volume di fuoco. Nel pomeriggio però le cose volgono al peggio, poichè viene perso il collegamento col 23° (Brigata Como), in linea su M. Tese q. 1087 — M. Cornella q. 650 — Quero q. 190, e si profila il pericolo di attacco alle spalle.
I resti delle 2 compagnie del Monte Arvenis retrocedono su M. Fontana Secca e i superstiti del Val Cismon e della 5a batteria da montagna verso le ore 24 scendono a Schievenin in V. Tegorzo, per poi risalire verso Cima Grappa lungo la V. Calcino e rimanere come momentanea riserva sul M. Boccaor.
L’ordine di ritirata impartito agli alpini che tenevano il M. Peurna e il M. Tomatico, si è reso necessario per impedire che venissero accerchiati. Infatti nel settore est del massiccio del Grappa, lungo la valle del Piave, le forti avanguardie avversarie, il LV Sturmbataillon tedesco Graeve, e il IV/4 bosniaco, seguite dall‘intero 2° bosnoerzegovese (38a Brigata) che deve sfruttare lo sfondamento avvenuto, pervengono lungo la ferrovia Montebelluna-Feltre a Santa Maria.
Il 23° (Brigata Como) ha appena ricevuto il tardivo ordine di ripiegamento dal Comando della 4a Armata e si sta accingendo a sgomberare il M. Tese quando viene attaccato. Il reggimento, appoggiato dalle batterie dell’VIII Gruppo da montagna, resiste a un primo assalto, ma verso mezzogiorno è costretto a ritirarsi sulla linea Rocca CisaM. Cornella, mentre il 24° (Brigata Como) sbarra la valle nella stretta di Quero.
A seguito di questi fatti, al termine della giornata del 14 novembre, malgrado la tenace resistenza di tutti i reparti italiani dello schieramento avanzato, soltanto il bastione di sinistra, il M. Roncone, ha potuto reggere al poderoso urto delle truppe del Gruppo Krauss.

Fonte: “GRANDE GUERRA SUL GRAPPA” di Carlo Meregalli edito da Tassotti.
Mappa: VGF.
Mappa dei principali teatri di scontro: 
M. Roncone, M. Peurna, M. Tomatico  
Visita i luoghi su Google Earth in 3D: M. Roncone, M. Peurna, M. Tomatico

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