17 dicembre 1917

CENT’ANNI FA… 17 dicembre 1917
LA GRANDE GUERRA SUL GRAPPA
Mentre nel settore ovest il gen. Goiginger sta mettendo a punto l’attacco dei reparti della 4a divisione, rinforzata dal valido 7° carinziano, previsto per il 18, nei settori centrali si scatena l’offensiva tedesca ai Solaroli e al M. Valderoa.
All’alba del 17 inizia l’attacco della 200a divisione germanica e del battaglione del Württemberg, che si potrae per tutta la mattinata, appoggiato dal fuoco d’artiglieria che batte in continuazione le difese italiane dalle 8 alle 11,30.
Gli alpini del Val Cismon, con il tiro di mitragliatrici sui punti obbligati, rendono vana l’operazione per occupare la q. 1601 dei Solaroli (Pyramidenkuppe) da parte del XVII battaglione Jäger. Dopo ripetuti tentativi, i tedeschi si rendono conto che la posizione, sia pur difesa da pochi ma decisi uomini, è inespugnabile, perchè è impossibile qualsiasi movimento sull’angusta cresta, e sono costretti a desistere.
Ha invece successo l’attacco al M. Valderoa da parte del reparto Füchtner del battaglione del Württemberg. Il Valderoa (Sternkuppe) è conquistato alle 11 del 17, dopo una faticosa marcia nella neve e dopo una tenace resistenza di reparti della Brigata Ravenna. Vengono presi prigionieri tra i difensori, ma anche i tedeschi hanno perdite considerevoli, come scrive il 1° ten. Rommel, e devono, dopo l’occupazione, respingere contrattacchi italiani molto forti.
Conferma il gen. von Below, comandante della XIV Armata, nel suo diario:
“Un nuovo tentativo della 200a divisione di impadronirsi della Pyramidenkuppe fallisce: nelle sue mani non resta che una parte delle posizioni nemiche del saliente della Sternkuppe. Rimanevano sempre, ben nascoste dietro alcuni roccioni, delle mitragliatrici che non si riusciva a colpire e che, entrando in azione all’ultimo momento, impedivano qualsiasi avanzata sulla cresta stretta e scoperta. Gli impetuosi contrattacchi degli alpini vengono respinti con gravissime perdite dell’avversario. Domandiamo ai reparti combattenti se sarebbero stati capaci di tenere il terreno conquistato fino a quel momento, anche senza la Pyramidenkuppe, La riposta è positiva, senza riserve e ciò particolarmente grazie alla nostra artiglieria sullo Spinoncia che poteva colpire qualsiasi movimento nemico verso Alano. Diamo perciò l’ordine di fermata e di attrezzare il M. Fontana Secca per un poderoso schieramento di artiglieria.”
Le operazioni germaniche nei settori centrali del Grappa si concludono dunque con la conquista del M. Valderoa. Le truppe tedesche devono però defilarsi sul rovescio nord del monte, perché la vetta di q. 1570, oltre che sotto il fuoco dell’artiglieria italiana, è anche sotto il tiro delle mitragliatrici della q. 1601 del Solarolo, che la sovrasta a circa 650 metri di distanza. Quindi il Valderoa sarà nel prosieguo del conflitto soltanto un osservatorio avanzato, utilissimo tuttavia per controllare le mosse in Val delle Mure e le posizioni italiane davanti a Cima Grappa.

Fonte: “GRANDE GUERRA SUL GRAPPA” di Carlo Meregalli edito da Tassotti.
Mappa: VGF.
Mappa dei principali teatri di scontro: M. Solarolo, M. Valderoa  
Visita i luoghi su Google Earth in 3D: M. Solarolo, M. Valderoa

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