21 novembre 1917

CENT’ANNI FA… 21 novembre 1917
LA GRANDE GUERRA SUL GRAPPA
Il giorno 21, viene ritirato dagli italiani l’avamposto di Col Bonato, che è sotto il continuo tiro dell’artiglieria imperiale.
Reparti della 216a Brigata (3a divisione Edelweiss) possono quindi spingersi fino a Magnola q. 1210, lungo il costone che da Col Bonato giunge al Col della Berretta.
Nel settore centro-ovest, gli austriaci del Gruppo von Merten cercano di ridurre allo stremo delle forze i difensori del M. Pertica, eseguendo quattro attacchi: durante la notte alle 3, alle 12, alle 16 e alle 19, tutti respinti tenacemente dagli alpini del Monte Rosa e dai fanti superstiti del I e del II/149° (Brigata Trapani).
A respingere l’ultimo assalto contribuiscono anche 2 compagnie del 252° (Brigata Massa Carrara), tutto quello che il gen. Assum ha pututo inviare sul flagellato monte, a rinforzo delle scarse truppe che da giorni si battono per la sua difesa.
Nella stessa mattinata reparti della 98a Brigata (1° e 2° Kaiserschützen), con il battaglione del Württemberg (Gruppo Müller), e della 25a Brigata da montagna della 94a divisione (Gruppo Wieden) sferrano l’attacco alle posizioni difese dalle truppe al comando del 3° Raggruppamento alpino.
Dopo consistente preparazione d’artiglieria, le colonne nemiche muovono verso gli obiettivi loro assegnati.
Il 1° Kaiserschützen della 98a Brigata da montagna attacca il M. Fontana Secca, difeso dal Val Camonica (battaglione a organico ridotto e con 1 plotone su q. 1601, la più avanzata delle quattro gobbe dei Solaroli) e dalla 109a compagnia del Monte Arvenis.
Il primo assalto austriaco è respinto, ma, dopo un secondo intenso cannoneggiamento, gli attaccanti riescono a raggiungere in alcuni punti la dorsale del monte, e da lì, piazzate le mitragliatrici, possono colpire d’infilata gli alpini.
Gli italiani cercano allora di eliminare le postazioni avversarie, andando più volte al contrattacco, ma vanamente; allora i resti del Val Camonica ripiegano sul M. Fontanel, con la 251a compagnia in azione di retroguardia.
Il battaglione Feltre riesce invece a difendere il M. del Tas con successo e anche il Val Maira sul M. Spinoncia arresta davanti alla sua linea il forte battaglione del Württemberg, facendo capire ai tedeschi che è finito il tempo delle facili avanzate.
Anche l’attacco di reparti della 25a Brigata da montagna (94a divisione) contro il Col dell’Orso, effettuato nel pomeriggio partendo dalla V. Stizzon, non ottiene alcun risultato.
In attesa di altri tentativi austrotedeschi, il Gruppo “Sirolli” viene subito portato in prima linea per rafforzarla: il Val Cenischia sul costone Solaroli—Sella Valderoa; il Monte Pavione tra Forcelletta di Fontana Secca e M. Fontanel, con la sua 149a compagnia a rinforzo del Val Cenischia tra q. 1601 dei Solaroli e Sella Valderoa; il Cividale, con le compagnie 205a e 76a sulla linea SolaroliM. Fontanel, per dare il cambio al provato Val Camonica.
La 16a compagnia del Cividale, assieme al VII reparto d’assalto, tenta, invano, perfino di riconquistare il M. Fontana Secca. Con questo contrattacco, che non ha alcuna giustificazione sotto l’aspetto strategico, in quanto il M. Fontana Secca, saldamente in mano austriaca, è ormai circondato da tutte le direzioni, termina, nei due settori centrali del Grappa, una dura giornata di aspri combattimenti, con la sola conquista da parte delle truppe d’elite austrotedesche dell’ormai condannato M. Fontana Secca e con altri insuccessi inattesi.
Nel settore est, M. TombaMonfenera, il 21 novembre le armi tacciono: i tedeschi stanno affiancando alla divisione Jäger la forte divisione bavarese Alpenkorps, costituita da 7 battaglioni di fanteria, 1 di mitragliatrici pesanti (24 armi) e 2 del genio. Le 2 divisioni si apprestano ad attaccare le linee italiane: la divisione Jäger ha il suo campo d’azione dall’Osteria Monfenera a Casa Naranzine q. 703; l’Alpenkorps da q. 703 al Piave.

Fonte: “GRANDE GUERRA SUL GRAPPA” di Carlo Meregalli edito da Tassotti.
Mappa: VGF.
Mappa dei principali teatri di scontro: M. Pertica, M. Fontana Secca, M. Spinoncia, Col dell’Orso  
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