13 dicembre 1917

CENT’ANNI FA… 13 dicembre 1917
LA GRANDE GUERRA SUL GRAPPA
Per la pericolosa piega che hanno preso le operazioni nel settore ovest del Grappa, vengono inviati rinforzi verso la linea del fuoco. Viene fatto rientrare il 5° (Brigata Aosta) dal suo breve turno di riposo e la Brigata Basilicata si porta col suo 92° reggimento tra l’Osteria Il Lepre e il M. Asolone, con l’altro reggimento, il 91°, a immediato rincalzo.
Ci si prepara a sostituire la provatissima Brigata Massa Carrara (251° e 252°) con la Brigata Modena (41° e 42°). Soltanto i resti dei bravi battaglioni alpini, sia pure reduci da durissimi combattimenti, restano in linea: il Val Tagliamento, con le compagnie 272a e 278a, ridotte a un reparto di 90 alpini, a q. 1472 e la 212a compagnia nella V. delle Saline; i superstiti del Monte Rosa tra le due porzioni del Val Tagliamento; i resti del Val Natisone sulla dorsale del M. Asolone, con l’appoggio delle compagnie mitraglieri 821a e 121a; quanto rimane del Monte Clapier a Casera Campigoli.
In loro rinforzo il 13 dicembre entrano in linea i battaglioni Tolmezzo, tra Col Caprile e le posizioni di fronte al Col della Berretta, Pinerolo sotto il Col della Berretta e Susa più a destra.
In giornata ci sono soltanto scambi di fucilate e cannonate tra i due eserciti, ma c’è nell’aria grande preoccupazione per i possibili sviluppi dell’offensiva imperale.
Nei settori centrali la lotta si accende invece violentissima. Alle 12, dopo prolungata preparazione d’artiglieria, le fanterie tedesche della 200a divisione attaccano in forze la q. 1601 dei Solaroli (per gli avversari Pyramidenkuppe), ma il battaglione Monte Arvenis li respinge sulle linee di partenza.
Forti reparti della 5a divisione prussiana assaltano il M. Fontanel, difeso dal Val Cenischia, il quale, con aspri corpo a corpo, riesce a contenerne l’avanzata. Alle 18 però, a causa del mancato arrivo di rinforzi e per la netta superiorità numerica dei tedeschi, i resti del battaglione Val Cenischia sono sopraffatti e devono ritirarsi dal versante nord del M. Fontanel sul M. Valderoa. Rimangono in tutto 120 alpini, dopo aver perso nei combattimenti di dicembre 29 ufficiali, tra cui il comandante, maggiore di cavalleria Ranieri Honorati, e 449 alpini.
Sul versante sud del M. Fontanel resistono eroicamente i 300 soldati del gruppo misto già citato, ma, col sopraggiungere delle tenebre, ridotti a uno sparuto drappello di 40 uomini, devono anch’essi ritirarsi, per evitare la cattura.
Dal M. Fontanel i tedeschi si sono nel frattempo diretti contro il M. Valderoa (da loro chiamato Sternkuppe), attaccando sul fianco destro il battaglione Feltre. Nel duro combattimento che ne segue, il Feltre perde quasi tutti gli ufficiali, tra i quali il capit. Guido Corsi e i1 ten. Giuseppe Caimi Medaglie d’Oro, ma tiene duro, con il rinforzo delle compagnie 251a e 252a del Val Camonica, prontamente accorse sulle linee del Valderoa.
Le cadute del M. Spinoncia e poi del M. Fontanel consentono alle truppe della 5a divisione prussiana di operare un tentativo di sfondamento in V. Calcino, le cui linee sono tenute dai battaglioni Val Maira e Monte Pavione e da reparti del 53° (Brigata Umbria).
L’attacco tedesco, iniziato a tarda sera del 12 e proseguito per tutta la giornata del 13 dicembre, vede una serie di attacchi e contrattacchi alla baionetta, in cui rifulge il valore dei nostri alpini, opposti alle truppe d’élite tedesche. Tutti gli attacchi prussiani, benché condotti con grande accanimento e continuamente alimentati con reparti freschi, sono infranti, anche se le compagnie degli alpini sono ridotte a nuclei di uomini allo stremo delle forze. Ad esempio la 218a compagnia del Val Maira, alla sera del 13, conta in tutto 25 uomini, compreso il comandante, capit. Giovanni Pelissero.
Il poderoso urto tedesco, inteso a occupare il M. Valderoa, per poi puntare su M. Pallone e M. Boccaor, con obiettivo finale Cima Grappa, è stato per il momento arrestato per valore di comandanti e abnegazione di reparti, soprattutto di alpini, ma il Comando della XIV Armata ha in serbo altre forze per ritentare gli attacchi, all’indomani stesso. Non è ancora il momento del cambio peri provatissimi battaglioni alpini…

Fonte: “GRANDE GUERRA SUL GRAPPA” di Carlo Meregalli edito da Tassotti.
Mappa: VGF.
Mappa dei principali teatri di scontro: M. Solarolo, M. Fontanel, M. Valderoa  
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