15 novembre 1917

CENT’ANNI FA… 15 novembre 1917
LA GRANDE GUERRA SUL GRAPPA

Il mattino del 15 la battaglia si riaccende con grande intensità, continuando per tutta la giornata.
Nel settore Grappa (centro-ovest) l’assalto del Gruppo Merten, battaglioni del 3° Schützen e II/59° Rainer, condotto con grande determinazione, investe il M. Roncone, difeso dal Val Tagliamento. Gli alpini, dopo aver opposto una valida resistenza per tutto il giorno, sono costretti a retrocedere, perché in pericolo di accerchiamento.
Gli altri battaglioni del Gruppo Merten infatti, saliti dalla V. Cismon, riescono a pervenire sul crinale tra M. Fredina q. 1309 e Col di Baio, dirigendo a sud verso Col Zaloppa. L’arretramento delle truppe italiane in direzione di M. Prassolan q. 1484 e Col dei Prai q. 1286 si rende pertanto necessario.
Il Val Tagliamento, rimasto isolato su M. Roncone, si apre un varco alla baionetta e ripiega su M. Prassolan, al Forcelletto e infine sul M. Grappa; anche i resti della 38a batteria someggiata si ritirano a Bocchette di Mezzo.
Il Val Natisone, liberatosi da un tentativo di accerchiamento in V. Stizzon, riesce a raggiungere, malgrado subisca forti perdite, la Cima Grappa; stessa sorte ha il LXII bersaglieri che, dopo un aspro combattimento sostenuto, raggiunge il Col dell’Orso.
A loro volta il Monte Matajur e il LX bersaglieri si ritirano da Col Zaloppa sul M. Prassolan, su cui sono frattanto giunti in rinforzo il II/149° (Brigata Trapani) e 2 compagnie del I/149°, che a tarda sera respingono un attacco.
Gravi le perdite dei 5 battaglioni di alpini e dei 2 battaglioni di bersaglieri dello schieramento avanzato italiano, in due giorni di duri scontri di retroguardia, intesi a guadagnar tempo per dare un minimo di consistenza alla difesa del Grappa.
Mentre avvengono questi combattimenti in quota, reparti del 59° Rainer occupano l’abitato di Cismon, lasciandosi alle spalle le fortificazioni della stretta di Primolano, ma non possono avanzare lungo la Val Brenta per lo sbarramento operato dall’artiglieria italiana.
Nel Settore Spinoncia (centro-est) il 26° Schützen occupa il M. Peurna, già sgomberato dagli italiani, e procede verso il M. Fontana Secca e reparti della 55a divisione imperiale prendono possesso del M. Tomatico e del M. Santo, da cui si sono ritirati gli alpini. Tuttavia la Brigata Como riesce ad arrestare le avanguardie avversarie (LV Sturm Graeve tedesco e IV/4O bosniaco) che da M. Tese tentano di scendere verso Quero lungo la dorsale montuosa che fiancheggia il Piave. Sull’altro versante della V. Tegorzo resiste ai tentativi di avanzata austriaci la Rocca Cisa, un rilievo all’estremità est del crinale tra la V. Cinespa e la V. Calcino, sbarrando così la via per Quero da nord-ovest. Resiste anche lo sbarramento stradale e ferroviario della Brigata Como sulla destra del Piave, benche martellato continuamente dall’artiglieria austrotedesca, anche dalla riva opposta del fiume.
Alle 24 del 15 novembre la linea italiana, senza continuità e con solo un abbozzo di organizzazione difensiva, parte da ovest dal Col dei Prai, prosegue sul M. Prassolan, attraversa la V. Stizzon, continua sui Solaroli fino a M. Fontana Secca, quindi si aggrappa a Rocca Cisa e infine alle difese lungo il Piave.

Fonte: “GRANDE GUERRA SUL GRAPPA” di Carlo Meregalli edito da Tassotti.
Mappa: VGF.
Mappa dei principali teatri di scontro: M. Roncone, M. Fredina, Col di Baio, Rocca Cisa  
Visita i luoghi su Google Earth in 3D:: M. Roncone, M. Fredina, Col di Baio, Rocca Cisa

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