22 novembre 1917

CENT’ANNI FA… 22 novembre 1917
LA GRANDE GUERRA SUL GRAPPA
Come da piano operativo del Comando della XIV Armata austrotedesca, si svolgono durante questa giornata forti attacchi a gran parte dello schieramento italiano sul Grappa.
Nel settore ovest reparti del 59° Rainer della 216a Brigata (3° divisione Edelweiss) attaccano le improvvisate linee italiane del Col della Berretta e del Col Caprile, ma sono respinti dai fanti del 6° (Brigata Aosta) e dagli alpini del battaglione Val Brenta.
Nel settore centro-ovest è ancora di scena il M. Pertica. Il 22 novembre il gen. von Merten dispone anche dei Kaiserjager del 3O TJF della 217a Brigata, che dovranno operare contro il Pertica da nord-ovest, in successivo rinforzo del 3° Schützen che attacca da nord-est. L’attacco è preceduto da una violenta preparazione d’artiglieria, anche con l’impiego di 2 mortai da 30,5 cm, che dalle 8 alle 8,30 devasta la cima del Pertica. Allungatosi il tiro dell’artiglieria sulla dorsale che congiunge il M. Pertica con la Cima Grappa, dall’Osteria del Forcelletto parte una forte colonna austriaca, costituita da 1 compagnia d’assalto Schützen, 4 compagnie Schützen con 2 compagnie di rincalzo, avvalendosi di una folata di densa nebbia, e si avventa su una linea lunga circa 400 m, difesa dalla 134a compagnia del Monte Rosa, che conta soltanto su 120 uomini. Dopo un’effimera resistenza contro forze soverchianti, gli alpini sono costrettti a retrocedere e a raccogliersi sulla dorsale M. Pertica — Cima Grappa. Del tratto rimasto indifeso se ne approfittano gli austriaci, avvolgendo sul fianco e a tergo il Pertica, difeso dai superstiti del I e del II/l49° (Brigata Trapani) e dopo mischia accanita, determinandone la caduta, con cattura di prigionieri. In appoggio degli italiani accorre il III/263° (Brigata Gaeta), che, vista la critica situazione, era stato posto agli ordini del gen. Assum. Il generale fa concentrare su Pertica il tiro delle batterie italiane, poi, i resti della 134a compagnia del Monte Rosa e del I e del II/ 149°, assieme al battaglione della Brigata Gaeta, muovono a contrattacco e, poco dopo le 12, ritornano sulla piccola cima contesa. Immediata risposta imperiale: dopo aver bombardato violentemente il M. Pertica, gli uomini del 3° Schützen ritornano in possesso della posizione; ma non è finita la tragica giornata: altro cannoneggiamento italiano da parte dell’artiglieria di Cima Grappa e nuovo contrattacco, a cui si unisce da linee sottostanti il II/93‘ (Brigata Messina), che permette agli italiani di mettere ancora piede sul Pertica, il cui terreno è cosparso da caduti e feriti dei due eserciti.
Seguono altri due tentativi austriaci, non portati a compimento, alle 20,30 e alle 23.
Nel settore est, il mattino del 22 novembre, giorno prefissato per l’attacco generale, alle 5,25 si scatena sul M. Tomba e sulle batterie italiane di M. Pallone un devastante fuoco d’artiglieria austrotedesco. Alle 5,30 il tiro si allunga e scattano all’attacco i 2 battaglioni d’assalto tedeschi Jäger, che si sono portati sotto le linee italiane, il LV Sturm Graeve verso il M. Tomba e il III Sturm Goerne verso la q. 400 a ovest della q. 709. Facendo uso di lanciafiamme e di mitragliatrici portatili, malgrado il tiro di sbarramento ravvicinato dell’artiglieria italiana, i battaglioni d’assalto riescono a raggiungere le linee, difese da reparti della Brigata Re (da poco in posizione), della Brigata Calabria e del 3° bersaglieri.
Mentre avvengono questi attacchi, il I Jäger alle 8 si porta di fronte alla cima del M. Tomba e mette in postazione le sue mitragliatrici, attendendo, assieme al XXI Jäger, piazzato sul crinale del Monfenera più a est, il contrattacco italiano. Questo scatta alle 10: la mischia è violenta, ma i tedeschi resistono e a loro volta attaccano verso le 11 con il I Jäger la cima del M. Tomba q. 869 e alle 12,50 l’occupano, tentando poi di dilagare sul rovescio del monte. Dopo un ultimo vano contrattacco del II/60° (Brigata Calabria), che comunque, con l’ausilio delle batterie del M. Pallone, riesce a rioccupare la parte ovest del crinale del monte, gli italiani, sgomberata anche la cima di q. 876, rimandano a più tardi il loro tentativo di riconquista del M. Tomba.
Il pomeriggio infatti il I/60° (capit. Abbona), assieme ai resti del II/60°, parten- do dell’Osteria Monfenera, riattacca con impeto e riesce a rioccupare entrambe le quote di sommità del M. Tomba. I tedeschi però reagiscono e, con l’aiuto del IV/4o bosniaco e di reparti del 26° Schützen, ce la fanno a rimetter piede su una delle gobbe, quella di q. 869, mentre la q. 876 rimane in saldo possesso degli uomini della Brigata Calabria.
Durante la notte sul 23, i tedeschi tentano anche assalti al M. La Castella, ma vengono fermati dal battaglione alpini Monte Granero, che subisce forti perdite, tanto che resta in linea la sola sua 82a compagnia, mentre la 125a e la 126a vengono ritirate nelle retrovie. I comunicati tedeschi annunciano la conquista del Tomba, poiché nelle loro carte militari la q. 869 è indicata come cima principale, in realtà la situazione delle linee risulta precaria, con gli italiani che occupano la cima più alta e molti tratti della dorsale del Monfenera.

Fonte: “GRANDE GUERRA SUL GRAPPA” di Carlo Meregalli edito da Tassotti.
Mappa: VGF. 
Mappa dei principali teatri di scontro: Col della Beretta, Col Caprile, M. Pertica, M. Tomba, M. Pallone, Monfenera  
Visita i luoghi su Google Earth in 3D: Col della Beretta, Col Caprile, M. Pertica, M. Tomba, M. Pallone, Monfenera

<- 21 novembre 1917         23 novembre 1917->