Le zecche

Uno dei pochissimi lati negativi delle escursioni in montagna è sicuramente la possibilità di scoprire al termine della giornata, o peggio nei giorni successivi, di avere degli ospiti molto indesiderati: le zecche, specialmente se abbiamo attraversato dei percorsi in mezzo all’erba alta.
Sono consigliati abiti chiari (per individuare più facilmente le zecche), pantaloni lunghi e cappello.

 

Ixodida

[Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.]

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Gli Ixodida sono un sottordine di acari che comprende tre famiglie di zecche. Le due principali sono: Ixodidae o “zecche dure” e Argasidae o “zecche molli”. La terza famiglia che comprende una sola specie (Nuttalliella namaqua), è quella delle Nuttalliellidae.

Sono parassiti ematofagi di molti animali e anche dell’uomo, e possono essere pericolosi agenti di trasmissione di malattie infettive.

Descrizione

Le specie più note sono la zecca del bosco (Ixodes ricinus) e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus), lunghe più o meno 1–2 mm negli stadi giovanili, ma anche più di un centimetro nello stadio adulto.

Le zecche sono vettori di diverse malattie, sia dell’uomo che degli animali.

  • La piroplasmosi, o babesiosi, è causata da un protozoo che, iniettato dalla zecca tramite la saliva, si localizza nei globuli rossi invadendoli e distruggendoli provocando ittero, febbre ed emoglobinuria. Rari casi di infezione umana sono stati segnalati nel nord-est degli Stati Uniti d’America e nell’Europa settentrionale.
  • La rickettsiosi, o febbre bottonosa, il cui agente è Rickettsia conori e il cui vettore è la zecca del cane Rhipicephalus sanguineus appartenente alla famiglia degli Ixodidae. Questa malattia provoca febbre, cefalea, artralgia ed una tipica eruzione esantematica localizzata sugli arti e sul tronco.

La specie Ixodes ricinus (Fam. Ixodidae) può trasmettere:

Femmina di Ixodes ricinus, unaspecie di zecca dura diffusa in Europa, parte dell’Asia e dell’Africa del Nord.

Per la lotta contro questi ectoparassiti temporanei è importante conoscere la biologia ed il comportamento delle varie specie, giacché esse presentano una grande diversità.

Habitat, periodi di attività e riposo, ospiti preferenziali, ciclo di sviluppo della specie in questione sono tutti fattori importanti per la riuscita di un intervento di disinfestazione.

In generale per il trattamento di bestiame ed animali domestici si usano prodotti insetticidi, mentre per il trattamento di aree aperte, con infestazione generalmente meno intensa, bastano la semplice rotazione dei pascoli e la falciatura dell’erba.

Stadi di sviluppo del ciclo vitale delle zecche

  • uova
  • larve: possono essere grandi fino a 0,5 mm
  • ninfe: possono essere grandi fino a 1,5 mm
  • adulti:
    • maschio adulto: possono essere grandi dai 2,5 mm ai 3,5 mm
    • femmine adulte (prima del pasto): possono essere grandi dai 3,5 mm ai 4,5 mm
    • femmine adulte (dopo il pasto): possono essere grandi fino a 10 mm

Metodo d’estrazione

Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
  • Non bruciare il parassita, non applicare alcuna sostanza, non rimuovere la zecca a mani nude. Così facendo si eviterà che la zecca rigurgiti, diminuendo notevolmente il rischio d’infezione.
  • Tramite una pinzetta, afferrare la zecca nel punto più vicino alla cute per evitare la rottura dell’apparato boccale. Non afferrare la zecca per il corpo per evitare il cosiddetto “effetto siringa” o di spezzare il parassita. In farmacia sono disponibili pinzette specifiche o penne con un laccio per agevolare la rimozione.
  • Estrarre il parassita evitando movimenti di torsione per non rompere il rostro della zecca.
  • Se il rostro dovesse rompersi, si noterà un puntino nero al centro della puntura. Si dovrà cercare di estrarlo usando la punta di un ago da siringa sterile. Se non si riuscisse, contattare un medico.
  • Uccidere la zecca bruciandola.
  • Disinfettare la cute evitando disinfettanti colorati.
  • Controllare per 30-40 giorni se si forma un alone “a bersaglio” detto eritema migrante, caratteristico della malattia di Lyme e di altre possibili patologie. Se compaiono sintomi quali una cefalea non abituale, un’artrite acuta, una sintomatologia neurologica o un malessere simil influenzale non altrimenti spiegato contattare un medico. Non assumere farmaci di propria iniziativa.
  • La formazione di una crosticina rossa pruriginosa è il decorso normale della puntura.